La vocazione musicale di Almenno ha radici lontane nel tempo e alcuni documenti ci testimoniano questa passione molto prima della nascita della Banda. La prima notizia risale all’anno 1586, quando per la posa della prima pietra della chiesa di S. Gerolamo ai Cappuccini s’ingaggiarono “musici et cantori venuti da Bergomo”. Altre testimonianze di attività musicali non strettamente connesse a funzioni religiose si trovano nel settecento. Dal 1716, ad esempio, era usuale invitare alla festa di S. Anna “due trombette” per richiamare la gente sulla piazza di S. Maria della Consolazione; il loro servizio costava la considerevole somma di £ 15. E’ impossibile sapere se questi trombettieri fossero di Almenno. Nel 1739, per i festeggiamenti per l’ingresso del nuovo prevosto G.B. Agliardi, si pagarono £ 12 “a tamburi e pifaro”. Con l’arrivo di questo prevosto le attività musicali volte al decoro delle funzioni ebbero una notevole espansione. S’introdussero nuove feste e soprattutto s’iniziò a solennizzare la festa patronale; nel 1742 “per la musica servita nel giorno di San salvatore” furono spese ben £ 126. Una somma considerevole si può giustificare solo ipotizzando il servizio di un buon gruppo di suonatori e cantori, non sappiamo se almennesi o forestieri.
Nel 1779 troviamo due documenti importanti per la storia della Banda. Il primo ci informa che, essendo venuto ad Almenno in visita pastorale il vescovo Bergamo Dolfin, gli andò incontro al ponte alla Porta il prevosto Agliardi “cum clero, militia et simphoniis”, cioè coi musicanti che accompagnarono il corteo fino in Parrocchia. Il secondo documento riferisce che per tale servizio furono pagate “al sig. Giuseppe Ortolani e compagni sonatori et cantori” £ 78. Questo Giuseppe Ortolani in un documento del 1793 e chiamato “maestro di musica”. Potrebbe essere lui il primo maestro e direttore della “banda”, forse il fondatore, intendendosi però con il termine banda non ancora un’istituzione ufficiale, quanto piuttosto un gruppo di amanti della musica, molti dei quali almennesi, che abbinavano le esecuzioni in chiesa con sporadici servizi anche fuori e combinando musicale corale e strumentale. Quali siano le vicende di questi musicanti non è possibile sapere, perché di loro non si trovano altri documenti.
E’ però certo che a partire da quegli anni e poi per tutto l’ottocento, si consolida in paese la tradizione del contrappunto, un’esecuzione sincronica di canto vocale e melodia strumentale, che si tiene in alcune feste solenni dell’anno. E’ questo anche il momento storico in cui Almenno è onorato dalla presenza del grande musicista Gaetano Donizetti, del quale si sa che nell’anno 1820 compose alcune opere di ispirazione religiosa, mentre era ospite della famiglia Sarti in una villa nei pressi del santuario della Madonna del Castello. Donizetti amava allietare la sua permanenza con feste nelle quali la musica costituiva il pezzo forte. Certamente le melodie donizettiane possono aver influito sugli animi di quegli Almennesi già innamorati del bel canto, accendendo in essi ancor più la passione.
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